ORIGINI
DELLA PARROCCHIA (*)
Per quanto riguarda l'erezione
parrocchiale del casale, del 30 gennaio 1853 (Card. Cosenza), che la chiesa S.
Andrea Apostolo « è di fondazione antichissima», anche se risulta, come viene
riportato dagli atti della Visita Pastorale non possediamo atti di fondazione.
La data più antica relativa alle prime notizie intorno alla parrocchia ci
risulta dagli stessi atti, nella descrizione dei libri parrocchiali:
«...
quelli del Battesimo cominciano il primo dal 1570 al 1608 il secondo dal 1583 al
1658 il terzo dal 1692 al 1714 il quarto dal 1714 al 1734 il quinto dal 1755 al
1782 il sesto dal 1796 al 1826 il settimo dal 1828 al 1845 l'ottavo dal 1846 al
1860 diciannove agosto».
Di questa parrocchia il Granata scrive:
« Questo Casale ha preso la denominazione di S. Andrea de' Lagni per essere la
di lui chiesa parrocchiale, che ha il titolo di S. Andrea, situato unitamente
collo stesso casale in mezzo di tanti lagni, che anticamente circondavano
l'intero paese, e per i pubblici, e privati lagni, che vi sono vicini.
Nel suo distretto vi è una chiesa
rurale vicino l'osteria della Famiglia Morelli allo spartimento, tra Capua, ed
Aversa.
Un tempo nel territorio capuano, un
miglio più sopra di S. Andrea de' Lagni verso il fiume Clanio, vi era la chiesetta
rurale di S. Marco de Vicogaudo ma da Monsignore Cesare Cista fu secolarizzata».
La « chiesetta rurale» di cui parla il
Granata, dedicata a S. Marco de Vicogaudo e sconsacrata da mons. Cesare Costa
(1572-1602), era probabilmente ubicata nell'area ai confini con il casale di
Macerata, che oggi viene indicata come sant' Aniello » o « a' Vicogaudi ».
I documenti più vecchi intorno alla
parrocchia (Acta criminalia), conservati nell 'Archivio diocesano, risalgono al
1581. Pare che la chiesa sia stata verosimilmente edificata dopo il
trasferimento delle reliquie di S. Andrea nel Regno di Napoli, a tale evento si
riferisce la testimonianza storica del Summonte: «... lo portò seco in Italia
il cardinale Pietro Capuano Arcivescovo di Amalfi, legato Apostolico nelle parti
orientali nelli dì 8 maggio 1208 » (« Historia della città e Regno di Napoli»,
tomo IV, pag. 324).
Da alcune dichiarazioni riportate in un
atto referenziale su un contenzioso discusso il 23 ottobre 1692, le cui parti
erano originarie del Casale di S. Andrea, risulta che questo era confinante con
il Casale di Pecugnano (attualmente completamente inesistente cfr. seguito,
come pare allora
frequentata abitualmente « da meretrici », in cui si ergeva una chiesa
parrocchiale.
L'allora Arcivescovo Antonio Melzi
(1661-1667), avendo saputo delle immorali abitudini di tale Casale, ordinò «
di levare immediatamente il SS.mo Sacramento della Eucaristia ed i Sacramenti di
detta chiesa Parrocchiale i suoi materiali, e vasi sacri e li fece trasportare
in detta chiesa parrocchiale di S. Andrea; nello stesso tempo ordinò al parroco
di S. Andrea di andare a celebrare la S. Messa nei giorni festivi, per comodità
delle persone che vivono in particolare nei tempi delle fatiche ».
I pochi abitanti del Casale di Pecugnano,
in seguito alle decisioni dell'Arcivescovo di trasferire l'istituto parrocchiale
nel Casale di S. Andrea dei Lagni, tendono ad inserirsi in questa comunità
rionale. E' questo il periodo, nel quale la parrocchia di S. Andrea Apostolo,
che già doveva aver raggiunto una rilevanza tale da per poter accogliere in sé
la comunità parrocchiale del vicino Casale, comincia a vivere più intensamente
la sua vita pastorale.
(*)
Il documento più antico che porta notizie del casale di S. Andrea risale
al 19 luglio 1512, nel quale si afferma che la «terra lanei » era costituita
da quindici casali: S. Maria, Curti, S. Prisco, Casanova, Ordichelle Savignano,
S. Lucia, S. Andrea, Macerata, Recale, Portico, Capodrise, Marcianise, Airola,
Grummo).